Nota biografica

Pierre-Julien Eymard (1811-1868)

1 – Infanzia e giovinezza (1811-1834)

Pierre-Julien Eymard è nato il 4 febbraio 1811 a La Mure (Isère) da una modesta famiglia di artigiani, profondamente cristiani. Molto presto, manifesta una viva pietà verso il Santissimo Sacramento e esprime il desiderio di diventare prete, all’epoca della sua Prima Comunione il 16 marzo 1823. Ma suo padre si oppone al suo progetto. E’ nel santuario di Notre Dame du Laus che trova il conforto che gli ha permesso di perseverare nella sua decisione. Mentre lavora nel laboratorio di famiglia impara il latino di nascosto per prepararsi al seminario. Alla fine il padre lo lascia partire e, nel giugno del 1829, entra a far parte degli Oblati di Maria Immacolata a Marsiglia. Dopo qualche mese, a causa della salute, deve lasciare il noviziato. Ritorna a La Mure per curarsi. Suo padre muore il 3 marzo 1831. Ristabilitosi, nella festa di Tutti i Santi del 1831, Pierre-Julien entra nel seminario di Grenoble e, tre anni più tardi, il 20 luglio 1834, viene ordinato prete da Mons. Philibert de Bruillard.

2 – Prete della diocesi di Grenoble (1834-1839)

Per 5 anni esercita il suo ministero al servizio della diocesi, prima come vicario a Chatte poi, a partire dal luglio 1837, come curato di Monteynard vicino a La Mure. Si consacra interamente al suo ministero e si preoccupa di approfondire la sua formazione pastorale e intellettuale. Le prediche di quest’epoca mostrano la cura che dà alla loro redazione, e il Vade Mecum, che inizia nel 1836 come giornale di bordo, traccia il programma di studi che si è imposto quotidianamente. I ritiri annuali testimoniano la sua vita spirituale, austera, tinta il giansenismo, centrata sulla croce alla maniera dolorista. – Su questo punto, una grazia particolare, ricevuta al calvario di Saint-Romain, annuncia e innesca un cambiamento: lo aprirà ad una spiritualità segnata dall’amore: è la grazia della Roccia di Saint-Romain.

Attraverso il suo zelo pastorale, in poco tempo, don Eymard, rinnova la sua parrocchia. Mantiene tuttavia il fascino della vita religiosa. Dopo rinvii, Mons. De Bruillard l’autorizza a lasciare la diocesi e a entrare dai Maristi.

3 – Prete Marista (1839-1856)

3.1 A Belley (1839-1844)

Il 20 agosto 1839, don Eymard inizia il suo noviziato a Lione. Nel mese di novembre 1839, P. Jean-Claude Colin, superiore generale, gli dà la carica di direttore spirituale al collegio seminario di Belley. È lì che il 16 febbraio 1840 fa la sua professione religiosa. Il suo ministero presso i bambini e i giovani è dei più fruttuosi. Di questo periodo Eymard ha lasciato pochi documenti: i suoi ritiri personali, degli insegnamenti difficilmente identificabili. Inizia una corrispondenza con sua sorella, con dei confratelli e con famiglie amiche.

3.2 A Lione (1844-1851)

Per sette anni è associato al governo della Società di Maria. Nel novembre 1844, padre Colin lo chiama a Lione come provincale con la funzione di assistente generale; nel 1846 gli affida la carica di visitatore generale. Nel dicembre 1845, padre Colin gli assegna la direzione del Terz’Ordine di Maria. Padre Eymard si impegna per lo sviluppo di questo ramo secolare marista con lo zelo che caratterizza tutto ciò che fa. Il Terz’Ordine si diversifica in diversi rami a seconda degli stati di vita: le vergini, le madri cristiane, le piccole ragazze, le persone giovani, gli uomini sposati e anche un gruppo sacerdotale. Fuori da Lione esistono dei gruppi affiliati, anche a La Mure, a Tarare e in altre parrocchie. Ha la preoccupazione di formare le persone attraverso un insegnamento condotto sulla vita interiore e ne accompagna un certo numero nella direzione spirituale. Alle donne propone di vivere come delle religiose in mezzo al mondo. Senza dubbio ciò non è l’obiettivo del P. Colin. E’ fuori discussione che, sotto l’impulso de’Eymard, il terz’ordine conosce uno sviluppo importante e riceve la sua struttura e gli elementi essenziali della sua legislazione.

Pochi studi descrivono in modo dettagliato la parte che dedica all’amministrazione e all’animazione della Società. Al contrario, possiamo seguirlo più facilmente durante le sue predicazioni sia a Lione – in due riprese predica la Quaresima alla Charité – sia nelle missioni parrocchiali alle quali partecipa a Dionay nel 1849, a Chalon-sur-Saône nel 1850, a Saint-Chamond nel 1851 e nel 1856. Predica ugualmente un ritiro agli studenti del seminario maggiore di Grenoble nel 1850.

Durante questo periodo, due avvenimenti orientano in modo decisivo la vita spirituale di Eymard:

Il 25 maggio 1845, mentre presiede la processione della Festa del Corpus Domini nella parrocchia di Saint-Paul a Lione, riceve la conferma di un’attrattiva, predicare Gesù Cristo e Gesù Cristo eucaristico e sceglie San Paolo come patrono, questo grande amante di Gesù Cristo.
Il 21 gennaio 1851, mentre prega a Notre-Dame di Fourvière, rimane molto impressionato per la mancanza di formazione dei laici e dei preti e la poca devozione nei confronti del santissimo Sacramento. Bisogna fare qualcosa, una guardia d’onore… – In seguito considererà questa grazia come una grazia di vocazione.
Nel mese di settembre del 1851, P. Eymard lascia Lione e le mansioni che occupava, portando con sé questa chiamata.

3.3 A La Seyne-sur-Mer (1851-1855)

Nominato superiore del collegio di La Seyne-Sur-Mer, deve sistemare una situazione difficile. Sotto la sua direzione, in poco tempo, il collegio conosce uno sviluppo singolare. La sua passione per l’Eucaristia si sviluppa. È impegnato nell’Opera dell’adorazione notturna a Toulon, e anima il gruppo dei giovani di La Seyne, iniziato dal comandante Raymond de Cuers. Il 18 aprile 1853, in preghiera dopo aver celebrato l’Eucaristia, riceve una grazia di forza e di dolcezza che lo rende capace di fare tutto e di sopportare tutto per la fondazione di un Ordine votato al santo Sacramento. È in relazione con P. Hermann Cohen, don Brunello di Marsiglia e Raymond de Cuers. Abbozza le Costituzioni, riunisce dei giovani che condividono il suo ideale. Attraverso delle conoscenze – il P. Jandel a Roma – sottopone il suo progetto al Papa. Ma padre Julien Favre, superiore generale, si oppone ad un’opera che non rientra nel fine della Società di Maria. Nel settembre 1855, stanco, P. Eymard viene liberato dalla responsabilità del collegio e va a riposarsi presso il noviziato di Chaintré, vicino a Mâcon.

3.4 A Chaintré (1855-1856)

Lavorando alla scrittura del Manuale del Terz’Ordine di Maria, continua la sua riflessione e, finalmente, si rimette alla decisione di Pio IX che p. Favre deve incontrare nella primavera del 1856. In realtà, durante l’udienza, non parlarono di P. Eymard. A tal punto che, quando, il 22 aprile 1856, il P. Eymard incontra P. Favre a Chaintré per chiedergli la risposta di Roma, riceve quella del suo superiore, ed è un rifiuto. Eymard chiede quindi di essere dispensato dai suoi voti e la sua richiesta è tale che p. Fauvre l’accoglie sui due piedi. Questo provoca qualche contrasto durante un incontro con il Consiglio generale. Alla richiesta d’Eymard, P. Favre soprassiede all’esecuzione della sua decisione e questi lascia Lione per fare un ritiro di discernimento a Parigi

Di questo lungo periodo marista, abbiamo una documentazione molto ricca, in particolare riguardante il Terzo Ordine di Maria e i suoi ritiri personali. Si sviluppa la sua corrispondenza indirizzata ai suoi confratelli, a altre persone, tra cui Marguerite Guillot, rettrice del Terz’Ordine delle Vergini. Disponiamo di un importante numero di predicazioni e insegnamenti, classificate con il titolo “prima del 1856”, senza che le si possano, per mancanza di riferimenti cronologici, attribuire in modo sciuro al periodo del suo ministero a Grenoble, al suo periodo marista o anche a un periodo posteriore.

4 – Il Fondatore (1856-1868)

4.1 Dalla fondazione alla approvazione (1856-1863)

Padre Eymard arriva a Parigi il 30 aprile 1856. Per avere più libertà non alloggia presso la comunità marista. Il 1 maggio, entra in ritiro e confida la sua causa all’arcivescovo, Mons. Dominique Sibour, che incarica il suo ausiliare e cugino Léon Sibour di studiare il dossier. Dopo diversi incontri, la risposa dell’arcivescovo è negativa: giudica l’opera puramente contemplativa. Padre Eymard replica: “Noi vogliamo adorare ma vogliamo anche fare adorare.” Ed evoca il suo progetto dell’Opera della Prima comunione degli adulti a Parigi. Mons. Sibour è conquistato. Seduta stante, riceve il p Eymard e il suo compagno, il p. de Cuers, e dà ogni autorizzazione per incominciare l’opera progettata. Così questo 13 maggio 1856 segna l’atto di nascita della Congregazione del Santissimo Sacramento. Il giorno dopo, p. Eymard viene sollevato dai suoi impegni maristi. Anche se, in seguito, le relazioni con la Società di Maria si allentano, lui le rimarrà sempre unito con il cuore. Era convinto che Maria l’avesse condotto all’Eucaristia.

Gli inizi non potevano essere più difficili. L’arcivescovado mise a disposizione dell’opera una proprietà, situata al 114 di rue d’Enfer (oggi 88 avenue Denfert-Rochereau nel 14°), ma in modo temporaneo. Sconosciuto a Parigi, P. Eymard non ha relazioni, risorse e vocazioni. Pur facendo i preparativi, aspetta più di sei mesi delle reclute per formare una comunità. Il 6 gennaio 1857, inaugura la prima comunità adoratrice con l’esposizione del Santissimo Sacramento; la Società contava allora quattro membri. È nella povertà e nella miseria che si organizza la vita. Poi progressivamente la comunità si ingrandisce. Alla fine dell’anno l’arcivescovado mette in vendita la proprietà. Eymard, per mancanza di risorse, non può sperare di acquistarla; deve pensare a traslocare.

Alla fine trova, nello stesso quartiere, accanto all’Osservatorio, una proprietà doppia e separata, ai numeri 66-68 di rue de Faubourg Saint Jacques. Una volta arredato l’immobile al numero 68, la comunità vi si trasferisce nella Pasqua del 1858. Eymard restaura l’immobile contiguo, al numero 66, e nel mese di maggio 1858, vi accoglie Marguerite Guillot e due compagne per prepararvi la fondazione del ramo femminile. Con l’aiuto dei laici, dei confratelli delle Conferenze di San Vincenzo de Paoli, riunisce dei giovani apprendisti del quartiere che non sono stati catechizzati, e, con molta pazienza, li prepara alla loro prima comunione. Il 15 agosto 1859, ha la gioia di comunicare dodici giovani; il giorno dopo ricevono la cresima. Così nasce e si sviluppa, in questo quartiere della barriera d’Arcueil, uno dei più poveri di Parigi, l’Opera della Prima comunione degli adulti. Nel mese di dicembre, va a Roma con P. de Cuers e, il 5 gennaio 1859, Pio IX firma il breve laudativo del suo Istituto.

Lo stesso anno, l’8 novembre 1859, chiamato da Mons. de Mazenod, inaugura a Marsiglia una seconda comunità e la affida a P. de Cuers. Rapidamente l’Aggregazione del Santissimo Sacramento, che associa i fedeli all’opera di adorazione, conosce un’estensione considerevole. Tre anni dopo, il 29 dicembre 1862, fonda una terza comunità a Angers. Da allora, senza perdere tempo, intraprende il cammino per sollecitare da Pio IX l’approvazione pontificia del suo Istituto. Va a Roma una seconda volta e, il 3 giugno 1863, riceve da Pio IX il decreto di approvazione in data 8 maggio.

Nel corso di questi anni P. Eymard predica molto, ai suoi religiosi e alla comunità delle future Ancelle del Santissimo Sacramento, ai fedeli della cappella, ma anche nelle chiese di Parigi dove la sua fama si è difusa. Lavora soprattutto alla stesura delle Costituzioni. Spesso si tratta di abbozzi di capitoli o di numeri, secondo un pensiero che evolve e si chiarifica. La sua corrispondenza diventa più importante sia con i suoi amici di Lione, sia con le persone che accompagna.

4.2 Le Costituzioni e il Cenacolo (1863 – 1865)

Segue un periodo intermedio in cui P. Eymard consolida la sua opera. Riunisce i suoi religiosi a Parigi nel mese di agosto 1863 per un ritiro speciale e un primo gruppo si impegna con voti canonici seconda la Regola che è stata sottomessa per esame a Roma. Per rispondere alle osservazioni che gli sono state fatte, visita diversi Istituti religiosi in modo da raccogliere del materiale in vista di una migliore redazione. A questo proposito, lascia la capitale all’inizio del mese di ottobre del 1863 e, per tutto un mese, nella solitudine del castello di Saint-Bonnet nei monti lionesi, dove lo accoglie il suo amico Sig. Blanc de Saint-Bonnet, lavora ad una nuova redazione delle Costituzioni dei suoi Istituti. Queste saranno edite l’anno seguente, nel mese di aprile 1864 per i suoi religiosi e nel mese di agosto per le Ancelle. A questa data, queste sono stabilite in comunità canonica a Angers, sotto la tutela del vescovo Mons. Guillaume Angebault. Marguerite Guillot, con il nome di Madre Marguerite, ne è la prima superiora generale. La fondazione ebbe luogo il 26 maggio 1864.

Dal mese di dicembre 1863, P. Eymard si consacra interamente alla realizzazione di un progetto a cui tiene molto: acquisire il Cenacolo di Gerusalemme per farne il luogo di un culto magnifico per l’Eucaristia. Moltiplica le richieste presso le autorità interessate, insiste presso Pio IX. A due riprese invia in avanscoperta il p. De Cuers. Il progetto si ferma davanti a difficoltà insormontabili che P. Eymard non si aspettava. Si reca a Roma il 10 novembre 1864 per perorare la sua causa. I suoi interventi presso la Congregazione Di Propaganda non danno esiti. Visto che la questione deve essere discussa da una Congregazione generale di cardinali, essa è rinviata dopo le feste di Natale e, in seguito, senza sosta rimandata ad un’ulteriore assemblea generale.

Stanco di lottare, ma senza lasciare il posto, P. Eymard si ritira presso i Redentorisi, a Villa Caserta, vicino a Santa Maria Maggiore. Il 25 gennaio 1865, entra in ritiro e, sempre vigilando sulla sua causa, vive per nove settimane sotto lo sguardo di Dio. Le note che scrive giorno dopo giorno rivelano il suo stato d’animo, le sue aspettative, i suoi desideri, le sue sofferenze e le sue prove. In questa pura ricerca di Dio e della sua volontà scopre che quello che conta non è il successo della Società per mezzo mio, o anche del Cenacolo, ma un’altra realtà, la rinuncia di tutto il suo essere, del suo io. Nondimeno osa credere alla riuscita del suo progetto. Il 21 marzo 1865, nella festa di san Benedetto, in mezzo alle sue prove, riceve, durante la sua preghiera di ringraziamento, l’insigne favore del “dono della personalità” e vi si impegna per voto. Riassume questi fatti con queste semplici parole: niente per me, nessuno, e chiedendo la grazia essenziale: niente attraverso di me. Modello: Incarnazione del Verbo. Segue un testo di M. Olier, tratto dal Catéchisme de la vie intérieure (Catechismo della vita Interiore). Si tratta di un’esperienza mistica altissima che trasforma radicalmente P. Eymard e lo rende disponibile a ogni decisione, fosse anche contraria al suo desiderio.

Questa gli è comunicata alla fine del mese: è negativa. Apparentemente è la disfatta totale. P. Eymard lascia Roma il 30 marzo 1865 in un atteggiamento di abbandono avendo, come unica ricchezza, il “Cenacolo interiore”, questo amore puro, che fu quello dell’Incarnazione mediante il sacrificio dell’io umano di Gesù.

4.3 La crescita dell’opera e la morte del Padre (1865-1868)

La vita di P. Eymard è segnata in modo definitivo da questa grazia del dono totale di se stesso. Attraverso i suoi insegnamenti e le sue attività intense, diventa, come lo evidenzia il P. Saint-Pierre, l’apostolo del Cenacolo.

Apre successivamente due comunità di religiosi a Bruxelles, una nel 1866 e l’altra nel 1867. Nel 1866 acquista una proprietà a Saint-Maurice-Montcouronne (Essonne) e vi trasferisce il noviziato che prima era nella casa madre di Parigi. Lo stesso anno fonda una seconda comunità delle Ancelle a Nemours (Seine-et-Marne).

Con lo stesso ardore, P. Eymard continua le sue predicazioni nelle sue comunità come all’esterno. Fino alla fine cerca di perfezionare il testo delle Costituzioni dei suoi religiosi. Poi arrivano delle prove. P. de Cuers, suo compagno sin dall’inizio, attratto da una vita interamente contemplativa chiede di lasciare la società; P. Eymard lo trattiene, permettendogli di seguire la sua aspirazione dall’esterno, ma in contatto con lui. Mal organizzata, la comunità di Nemours, deve essere chiusa: è una catastrofe finanziaria e morale per le Ancelle, che si riversa come uno sconfitta personale che gli fa perdere ogni credibilità presso i vescovi. Incontra anche dei problemi di salute. Attraversa soprattutto un periodo di aridità spirituale, una “notte oscura” dove non trova consolazione che nella fedeltà di un lavoratore a giornata che svolge il suo compito, sempre più pesante. Il suo ultimo ritiro a Saint-Maurice, dal 27 aprile al 2 maggio 1868, diventa l’eco di questa prova mistica.

La sua predicazione e la sua corrispondenza traducono la ricchezza della sua vita interiore. Vuole essere il cavaliere dell’amore puro. P. Eymard è preso dal mistero eucaristico; lo celebra, lo contempla e lo predica con una fiamma che tocca i cuori.

Il 17 luglio 1868, dietro ordine del suo medico, lascia Parigi per riposarsi nella sua Mathesyne natale, dove lo aspettano le sue sorelle. Quando arriva a La Mure la sera del 21 luglio, è un uomo sfinito che ritorna nella sua casa famigliare: colpito da una congestione celebrale gli rimangono solo pochi giorni di vita. Nel primo pomeriggio del sabato 1 agosto 1868, Pierre-Julien Eymard rende la sua anima a Dio, lontano dai suoi fratelli. La venerazione dei suoi compatrioti si manifesta spontaneamente: “il santo è morto”.

Al termine dei processi ordinari di Grenoble e di Parigi, aperti nel 1898, P. Eymard è beatificato da Pio XI il 12 luglio 1925. Il 9 dicembre 1962, alla fine della prima sessione del Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII lo proclama santo. Il 9 dicembre 1995, Giovanni Paolo II inserisce il suo nome nel calendario della Chiesa universale e fissa la sua festa liturgica alla data del 2 agosto, riconoscendo in lui “un apostolo eminente dell’Eucaristia”.